martedì 17 agosto 2010

Fenomenologia del Porno Moderno #0

Il concetto di pornografia è al giorno d’oggi piuttosto problematizzato. Da un punto di vista iconografico è pornografico tutto ciò che riproduce esplicitamente un atto sessuale. In senso lato è allo stesso modo pornografico tutto ciò che offende o può offendere l’umano pudore. Sesso, quindi, ma non solo.

Oggi il termine pornografia è quindi necessariamente abusato se si pensa alla vastità dello spettro d’indagine. Con lo sdoganamento culturalmente coatto della rappresentazione anestetizzante ed estetizzante del sesso, nelle sue innumerevoli varianti, la pornografia può assumere molti significati ed aspetti senza per forza doversi annidare dietro l’ombra di cazzi e vagine, ma nella contemplazione di soggetti e idee che a vario titolo vengono recepiti, o non recepiti, come tali. Veicolazioni di significati scomodi, scorretti, immorali, provocatori, ad esempio, o nella messa alla berlina cruda ed oscena di oscenità plebiscitarie innervate nello spirito collettivo di massa.

In questo senso possono esseri intesi pornografici nuovi linguaggi aggiornati su nuovi standard di laidezza, mediocrità e volgarità, così come automatismi sociali e culturali volti a replicare conformismi beceri e malcostumi al contrario accettati da un modus vivendi lobotomizzato. O può essere pornografico l’imbarazzo misto a stupore che istintualmente poniamo nei confronti di nuovi soggetti scostanti, impudici, antisociali.

DoeMustDie è felice di proporre esempi iconografici e non di questo nuovo ideale di pornografia, estremamente soggettivo, inaugurando una nuova rubrica all’interno del blog: Fenomenologia del Porno Moderno.


 «L’unica cosa che ci differenzia dagli animali è che noi abbiamo la pornografia». 

Chuck Palahniuk

DMD

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