mercoledì 28 luglio 2010

Tossicocrazia

La droga non è una malattia. Ma una decisione.
Leggi anche accelerazione.
Prendi il tempo che ti rimane e lo fai andare avanti il doppio.
Intensifichi e consumi.
Philip K. Dick aveva visto giusto. Il problema non è che le droghe fanno male. Perché tutti lo sanno. Il problema è la decisione, il decidere di. Poi la questione si fa più ampia.

Perché se un errore viene commesso da un numero sempre più grande di persone non è più un errore. La democrazia è fondamentalmente questo. Lasciare che la moltitudine determini la realtà. E allora scopriamo che la droga è potenzialmente democratica. Lo è già.
Intensifichiamo. Acceleriamo. Consumiamo.
Forse iniziate già a capire cosa intendo.
Ora riflettete sull’obbligo della felicità. Nasciamo per essere felici. Cresciamo e ci educano a credere questo.

Ma cos’è la felicità? Domanda stupida. La felicità ognuno se la crea, quindi non è nemmeno questo il punto. Perché tutti possono credere a quello che vogliono. Come credere di essere felici. Mentre quello che è veramente importante è “l’essere” felici. Ed esserlo subito. Sii felice oggi perché domani potresti morire.
Intensifichiamo. Acceleriamo. Consumiamo.
È il nostro sistema ad essere tossico.

La droga? Una decisione. Una malattia se collettiva non può essere una malattia. Abbiamo il diritto, che poi è più un dovere, di essere felici, di scegliere, di accelerare, di intensificare, di consumare decidendo tra molte possibilità. Eccola la democrazia. La vasta gamma di opportunità. La libertà di decidere su cosa ci deve uccidere. Scegliere cosa preferiamo che ci scavi la fossa. Non è un lusso da poco. Solo che la decisione è quasi totalmente involontaria. Non sappiamo che è così. Ma lo è.
Scegliamo cosa ci uccide meglio. Amore, lavoro, utopia. Consumiamoci. Compriamo ciò che ci uccide in maniera più consona alle nostre idee. O a quelle degli altri. 

È vero. Tutto è potenzialmente droga ma drogarsi è illegale. Solo perché la droga vera e propria è la scorciatoia più breve. Leggi anche scorretta. Leggi anche veloce. Vivere, guardare la tv, fare la spesa meno. È come una corsa in autobus. Morigerata. Controllata. Retribuita.
Una malattia se collettiva non è una malattia.
Un po’ come dire: se la mangiano tutti non è merda per davvero.

DMD

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