venerdì 11 marzo 2011

Ecce Homo: Yukio Mishima






























Yukio Mishima. Ha sbagliato epoca. La sua morte ha un qualcosa di figo, ma molto più di anacronistico. E poi lui non si chiamava nemmeno così.
Vedete, non vorrei che si fraintendesse, perché a volte capita parlando di Mishima. Qui non si tratta di fare dello humor nero. Ma in genere nelle esecuzioni si crepa cagandosi addosso. Giusto per parlare di retorica.
































E la questione non è neanche quella di delegittimare un uomo svendendolo come un fascista gay, troppo sicuro di sé malgrado i muscoletti ed il cattivo gusto. Perché dopotutto era un cazzo di poeta.
Ma avete presente quando siete certi di una cosa che non potete provare? Ecco.
9 su 10 che Mishima fa parte di quel genere di persone che almeno una volta nella vita hanno tentato un’autofellatio.





































 





Nella fervida speranza che possiate risorgere come uomini e come guerrieri.
Nell’atto di uccidersi, il 25 Novembre 1970.

La vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre.
Biglietto d’addio lasciato prima del suicidio rituale.

Il valore di un uomo si rivela nell’istante in cui la vita si confronta con la morte.
Da Lezioni spirituali per giovani samurai e altri scritti.






























DMD



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